Chi sceglie di lavorare come fotografo in Italia può svolgere questa professione in modi molto diversi, sia dal punto di vista pratico che da quello fiscale.
Esistono due principali inquadramenti: il fotografo libero professionista e il fotografo con ditta individuale. Oltre alla questione burocratica, anche le attività quotidiane possono variare molto, a seconda delle competenze, delle attrezzature e delle preferenze personali.

fotografo con macchina fotografica

Fotografo libero professionista: ritratti, eventi e servizi su misura

Il fotografo libero professionista lavora in maniera autonoma, offrendo servizi personalizzati ai clienti.

Si occupa, ad esempio, di ritratti, servizi fotografici per famiglie, matrimoni, eventi privati o aziendali. Questa figura non vende prodotti finiti, ma offre una prestazione intellettuale, come stabilito dall’Agenzia delle Entrate.

Non può quindi vendere direttamente stampe, album o altri materiali.

In compenso, ha maggiore flessibilità nella scelta delle collaborazioni, può lavorare con agenzie, studi grafici o direttamente con i clienti. Spesso lavora su appuntamento, gestendo da sé la propria agenda, il preventivo, la consegna e la post-produzione delle immagini.

Fotografo con ditta individuale: servizi completi, anche con prodotti

Chi apre una ditta individuale come fotografo ha la possibilità di offrire servizi completi, che includono la vendita di beni materiali.

In questo caso, il fotografo può stampare e vendere album, cornici, gadget fotografici, prodotti editoriali e altri articoli. Può anche gestire un proprio studio fotografico, uno showroom o un laboratorio, ed eventualmente assumere personale.

Dal punto di vista fiscale, è inquadrato come impresa commerciale. Questo comporta una gestione diversa rispetto al libero professionista, con obblighi contributivi e contabili più articolati.

È la scelta ideale per chi vuole strutturare un’attività più ampia e stabile, offrendo non solo la prestazione, ma anche il prodotto finito

Attività possibili in base all’inquadramento

Chi lavora come fotografo libero professionista si concentra sulla realizzazione delle immagini.

Può specializzarsi in ritratti, reportage, fotografia di eventi, book fotografici o campagne pubblicitarie. Non è autorizzato a vendere prodotti finiti, ma può fornire i file digitali o delegare la stampa a fornitori esterni.

Il fotografo con ditta individuale, invece, può gestire l’intero processo: dallo scatto alla consegna del prodotto. Questa possibilità apre le porte a settori come la fotografia scolastica, la vendita in studio, la fotografia per turisti o cerimonie con pacchetti completi.

La scelta tra le due strade dipende dalle attività che si vogliono svolgere e dal tipo di clientela che si intende servire.

Regime forfettario e Partita IVA

Entrambe le figure devono aprire una Partita IVA per svolgere l’attività in modo regolare.

Il regime fiscale più utilizzato è quello forfettario, pensato per chi ha ricavi fino a 85.000 euro annui.

Per i fotografi liberi professionisti il coefficiente di redditività è del 78%. Per i fotografi con ditta individuale, invece, il coefficiente è del 67%. Questi coefficienti servono a determinare il reddito imponibile, su cui si calcolano le imposte.

Il vantaggio del regime forfettario è la semplicità: niente IVA, niente ritenuta d’acconto, niente obbligo di tenuta della contabilità ordinaria.

Tuttavia, le regole cambiano leggermente tra le due categorie, in base al codice ATECO e alla gestione previdenziale (Gestione Separata o INPS artigiani/commercianti).

fotografa in studio fotografico con macchina fotografica

Gestione semplificata con Fiscozen

La gestione della Partita IVA può spaventare, soprattutto all’inizio.

Un supporto utile arriva da servizi come Fiscozen, che aiutano fotografi e altri freelance a gestire la parte fiscale e contributiva.

Fiscozen offre assistenza nella scelta del regime fiscale, nella compilazione delle fatture, nel calcolo delle tasse e nella comunicazione con l’Agenzia delle Entrate e l’INPS. Questo permette di concentrarsi sul lavoro creativo, lasciando le scadenze e i calcoli a professionisti del settore.

Come scegliere il proprio percorso

Chi ama il contatto con le persone e preferisce offrire un servizio personalizzato può trovarsi a suo agio come libero professionista. Chi invece vuole costruire un’attività più strutturata, con prodotti fisici e magari un punto vendita, potrebbe valutare l’apertura di una ditta individuale.

La scelta dipende anche dal volume di lavoro previsto, dalla volontà di crescere e dalla disponibilità a investire in strutture e attrezzature.

In ogni caso, è importante partire con un inquadramento corretto e una buona organizzazione amministrativa.

fotografa libero professionista partita iva

Un lavoro, tante possibilità

Lavorare come fotografo non significa solo scattare foto. Significa scegliere un modello di attività coerente con le proprie aspirazioni e capacità.

Che si tratti di ritrarre persone, realizzare contenuti pubblicitari o vendere stampe artistiche, ogni fotografo può costruire il proprio percorso professionale.

Con consapevolezza, buone scelte fiscali e strumenti adeguati, è possibile vivere della propria passione per la fotografia in modo sostenibile e regolare.