Siciliano, fotogiornalista puro, impegnato dall’’82 nella storica Magnum, Ferdinando Scianna ha viaggiato, scritto ma, soprattutto, fotografato molto, mai preoccupato di valicare i confini della sola tecnica reportagistica che lo ha visto formarsi.

Processione dei misteri del venerdì Santo. Ciminna, 1964 © Ferdinando Scianna

Basta uno sguardo ai suoi lavori per la moda a confermarlo. È ormai iconico l’album scattato nel 1987 alla splendida modella Marpessa. Lei che, completamente a suo agio tra le strade di Bagheria, Palermo, Ponticello e Sant’Elia, si unisce al folclore siciliano rappresentato da autentiche signore in grembiule da lavoro e da bambini che giocano divertiti a fare i fotografi. Poco importa che il servizio serva a pubblicizzare gli splendidi abiti di un giovanissimo duo di designer (Dolce & Gabbana), perché qui la moda abbandona il suo essere, superficialmente almeno, “patinata”, per entrare nel realismo del più genuino dei reportage. Qui, la finzione diventa realtà. Una realtà che è la memoria stessa dell’autore che, a proposito del servizio per Dolce & Gabbana, ha dichiarato: “Quando vidi quelle immagini capii che attraverso di esse avevo cercato di compiere un viaggio a ritroso verso la mia infanzia siciliana”.

Marpessa. Caltagirone, 1987 © Ferdinando Scianna

New York, 1985 © Ferdinando Scianna

New York, 1985 © Ferdinando Scianna

Oltre 200 fotografie in mostra ai musei di San Domenico

Parla anche di ricordi la prossima grande retrospettiva che i Musei San Domenico di Forlì dedicano al fotografo siciliano. Dal titolo Ferdinando Scianna: Il viaggio, il racconto, la memoria, la mostra offrirà, dal 22 settembre 2018 al 6 gennaio 2019, uno sguardo completo sull’opera del grande maestro italiano, con l’esibizione di circa 200 immagini in bianco e nero, stampate su diversi formati. Una narrazione che, curata da Denis Curti, Paola Bergna e Alberto Bianda, esordirà in Romagna per poi proseguire alla Galleria d’Arte Moderna di Palermo e alla Casa dei tre Oci di Venezia.

E sarà interessante scoprire le tante passioni e ossessioni di un fotografo che, dai primi approcci al mezzo negli anni Sessanta, ha catturato in immagini le scene più disparate. Dalla sua Sicilia, fino alle Ande Boliviane, cristallizzando di volta in volta, e con la medesima intensità, persone, paesaggi e animali. Mai dimenticandosi di puntare l’obiettivo a 360° sul mondo, intercettando il contemporaneo nella sua veste bellicosa, folcloristica e, perché no, alla moda. Perché “…un fotografo – come ama dire Scianna – mai interviene per modificare il mondo e gli istanti che della realtà legge e interpreta”.

Celia Forner. Sevilla, 1988 © Ferdinando Scianna

Celia Forner. Sevilla, 1988 © Ferdinando Scianna

Leonardo Sciascia. Racalmuto, 1964 - Ferdinando Scianna

Leonardo Sciascia. Racalmuto, 1964 © Ferdinando Scianna

Il percorso in scena ai Musei San Domenico, si snoderà proprio attraverso diverse tematiche – l’attualità, la guerra, il viaggio, la religiosità popolare – e avrà come narratore d’eccezione lo stesso Scianna, che racconterà in prima persona storie e aneddoti su vita e fotografia, mai così vicine come nel lavoro di questo grande reporter.

Per tutte le informazioni sulla mostra, è possibile visitare il sito: www.civita.it