A permetterlo, per la prima volta in assoluto, è il Getty Museum di Los Angeles che con Icons of Style: a Century of Fashion Photography, 1911-2011 compie l’impresa faraonica di riunire oltre ottanta maestri della fotografia di moda in un’unica esibizione.

La mostra parte dal lavoro pionieristico di autori quali Edward Steichen e Adolphe de Meyer, fino alla rivoluzione digitale messa in atto dai vari Instagram e Snapchat. La narrazione del Getty Center è un susseguirsi d’immagini, oltre centosessanta, che hanno fatto la storia della cultura visuale di matrice fashion. A far da cornice agli iconici scatti, intervengono copertine di riviste, costumi, video e pubblicità, per un viaggio tra le mille sfaccettature dell’estetica che fu (e, forse, ancora è).

Divers, Horst and model, swimwear by A.J. Izod, 1930, George Hoyningen-Huene. George Hoyningen-Huene in mostra al Getty Museum di Los Angeles in Icons of Style: a Century of Fashion Photography, 1911-2011

Divers, Horst and model, swimwear by A.J. Izod, 1930, George Hoyningen-Huene

Fotografia di moda: arte o pubblicità?

Sembra semplice per noi oggi rispondere a questa domanda. Eppure, ci furono anni in cui la questione non era scontata. Decadi in cui la fotografia, specie quella di moda, faticava a liberarsi dall’etichetta poco attraente di mezzo “tecnico”, indicativo di una realtà tranquillamente visibile anche con gli occhi. E allora appariva più sensato, per gli editori, arruolare artisti come Paul Iribe ed Erté; maestri inimitabili dell’illustrazione che, con acquerelli e matite, riconsegnavano ai lettori il glamour di stili e tendenze. Che cosa poteva fare la fotografia, se non riprodurre in modo fedele, e quindi poco accattivante, quel tal vestito o rossetto?

Columbine, 1983, Erté

Columbine, 1983, Erté

Moltissimo. Lo dimostra bene Icons of Style che piazza, in apertura della mostra, quella che forse può essere considerata come la prima foto artistica di moda. A scattarla, nel 1911, è il già citato Steichen su commissione dell’editore francese Lucien Vogel. Lo shooting (per dirla alla contemporanea) viene pubblicato sul numero di aprile della rivista Art et Décoration e mostra gli abiti fluidi di Paul Poiret in una cornice che del commerciale non ha proprio nulla.

Actress Gloria Swanson, 1924, Edward Steichen © 1924 Condé Nast Publications. Edward Steichen in mostra al Getty Museum di Los Angeles in Icons of Style: a Century of Fashion Photography, 1911-2011

Actress Gloria Swanson, 1924, Edward Steichen © 1924 Condé Nast Publications

Trascendendo dal mero scopo illustrativo, questi grandi della fotografia iniziano a produrre immagini che sono esempi di creatività pura, in grado d’intercettare i cambiamenti della moda sì, ma anche sociali, economici e politici.

Dalle immagini “modeste” del periodo bellico, al glamour anni ’80: ad ogni epoca le sue icone

C’è Louise Dahl-Wolfe che coglie alla perfezione l’angoscia della guerra (vedi Keep the Home Fires Burning). Ma ci sono anche Irving Penn e Richard Avedon che, in modi diversissimi, catturano la malia sofisticata degli abiti di Dior e Balenciaga, mettendo tasselli importanti nel costruire la famosa “Golden Age” della fotografia di moda.

Renée, The New Look of Dior, Place de la Concorde, Paris, 1947, Richard Avedon. Richard Avedon in mostra al Getty Museum di Los Angeles in Icons of Style: a Century of Fashion Photography, 1911-2011

Renée, The New Look of Dior, Place de la Concorde, Paris, 1947, Richard Avedon © The Richard Avedon Foundation

Icone, lo dicevamo, tutte visibili all’interno della retrospettiva losangelina che, seguendo un ordine cronologico, parte dai primi decenni del Novecento per giungere ai primi del nuovo millennio.

In mezzo, c’è la storia di un genere e della moda. Ci sono le decadi dei Sessanta e dei Settanta, quelle dei giovani, degli hippie e del mood futuristico. Quelle di Halston e Yves Saint Laurent e di fotografi come Arthur Elgort. Quelle delle rivoluzioni e delle diversità, con le modelle africane che irrompono sulle cover dei magazine – tra cui una splendida Beverly Johnson immortalata da Francesco Scavullo per la copertina di Vogue del ‘74.

Vogue magazine cover featuring Beverly Johnson, 1974, Francesco Scavullo

Vogue magazine cover featuring Beverly Johnson, 1974, Francesco Scavullo

In Icons of Style c’è davvero tutto. Compresa la trasgressione delle immagini di Helmut Newton e l’erotismo dei corpi maschili di Herb Ritts. Incluso il power dressing di Armani e Versace e la fotografia di Peter Lindbergh, che cattura il nuovo, potente, fenomeno delle supermodels. Un percorso lungo e affascinante che giunge al termine con l’”heroin chic” targato novanta, cartina di tornasole della crisi economica e sociale di quegli anni, qui perfettamente interpretato dalla fotografia priva di fronzoli di Corinne Day.

Givenchy Red, Paris, 1990, Victor Skrebneski. Victor Skrebneski in mostra al Getty Museum di Los Angeles in Icons of Style: a Century of Fashion Photography, 1911-2011

Givenchy Red, Paris, 1990, Victor Skrebneski

Tra digitale e social network: nuove frontiere per la fashion photography

Non manca di proiettare il suo sguardo al futuro, la mostra Icons of Style che, nella sua parte conclusiva, presenta una selezione di foto contemporanee, perfette per interrogarsi sulle nuove frontiere del genere. Il digitale e Internet hanno aperto nuove vie, sono nati blog specializzati nel catturare tendenze, con alcuni iniziatori che hanno fatto scuola. Ne sono esempio Scott Schuman e il suo fortunatissimo The Sartorialist. Ma potremmo davvero andare avanti all’infinito, con i social network che investono tutti della falsa speranza di poter essere un po’ fotografi.

Style Profile, Ni’ma Ford, December 22, 2011, 2011, Scott Schuman

Style Profile, Ni’ma Ford, December 22, 2011, 2011, Scott Schuman

Cosa ci riserverà il futuro non è dato saperlo, ma questo è certamente un “ripasso” meritevole!

Icons of Style: a Century of Fashion Photography, 1911-2011, è in calendario al Getty Museum (Getty Center) di Los Angeles a partire dal prossimo 26 giugno, fino al 21 ottobre 2018. Per tutte le informazioni sulla mostra, visitate il sito del museo.