Il Taylor Wessing Photographic Portrait Prize è il riconoscimento che il 14 novembre verrà assegnato alla migliore foto ritratto del 2017. In un’epoca di narcisi innamorati della propria immagine, che hanno fatto dell’autoscatto o selfie un mezzo per ritrarsi e riconoscersi in ogni situazione, i fotografi in gara per vincere ci mettono letteralmente “una faccia”. Tra i finalisti: il ritratto di un migrante, di un androide e di una ragazza salvata dagli scontri in Iraq.

One of Them Is a Human #1 by Maija Tammi

One of Them Is a Human #1 by Maija Tammi (Erica: Erato Ishiguro Symbiotic Human-Robot Interaction Project.

Un premio per faccia a faccia irripetibili

Il Premio Taylor Wessing consisterà in 15.000 mila sterline assegnate al fotografo che si distinguerà per la migliore foto ritratto del 2017 – non importa se lo scatto è di un professionista o di un amatore. Il vincitore, inoltre, parteciperà a un’esposizione che sarà ospitata dalla National Portrait Gallery di Londra dal 16 novembre. Il faccia a faccia riguarderà l’unicità delle espressioni, irripetibili quando si parla di un volto umano.

A questo proposito, tra i volti ritratti ce ne sono anche di simil-umani. Maija Tammi, fotografa finlandese, infatti ha trascorso mezz’ora in compagnia di Erica e della ricercatrice che si occupa di lei. Il ritratto è di una ragazza speciale perché Erica è un androide che con la sua intelligenza artificiale sa che Pokémon Go può essere più spaventoso di lei.

Fleeing Mosul from the series Women in War: Life After ISIS by Abbie Trayler-Smith

Fleeing Mosul from the series Women in War: Life After ISIS by Abbie Trayler-Smith

Amadou Sumaila by César Dezfuli

Amadou Sumaila by César Dezfuli

Volti che raccontano storie

Cézar Defzuli, fotografo madrileno, in un unico scatto ha voluto raccontare la ricerca e il salvataggio dei migranti nel Mediterraneo. Lo ha fatto attraverso gli occhi e lo sguardo di Amadou Sumaila ritratto su una nave in mezzo al mare.

È un puro caso, invece, lo scatto realizzato dalla gallese Abbie Trayler-Smith. Stabilita in un campo profughi iracheno, aveva chiesto ad alcune donne che avevano vissuto la realtà dell’Isis, il permesso per far loro un ritratto. Inaspettatamente al campo arrivò un pullman che stava portando in salvo persone che avevano appena assistito a una guerriglia per strada. Tra i volti quello di una giovane ragazza. Nella sua espressione tutta l’incredulità di essere strappata dal quotidiano ed essere catapultata da tutt’altra parte.

Una faccia per vincere il premio Taylor Wessing, una faccia per vincere l’ignoranza su quello che succede nel mondo.