La primavera è così; il sole ci scalda, l’aria s’intiepidisce e porta con sé la voglia di uscire di casa senza più quegli ingombranti strati di vestiti. Appassionati di moda, cogliete allora l’occasione e fate armi e bagagli (anche se solo per un weekend). Questa primavera è “ghiotta” e sono tante le istituzioni che celebrano la moda, in un calendario di eventi da cui vale la pena lasciarsi affascinare.
Ad esempio, che cos’ha reso Frida Kahlo un’icona senza tempo? O ancora, come si sono evoluti i “patinati” fashion shows? A queste e altre domande proveranno a rispondere le cinque mostre di moda che abbiamo selezionato per voi, in un viaggio che da Londra, passa per Parigi e Firenze e arriva oltreoceano.
Nel guardaroba di Frida
Sono molti gli ingredienti che hanno fatto di Frida Kahlo un mito: la sua arte senza dubbio, il suo attivismo e la sua identità culturale. Eppure, se schiere di designer si sono ispirati a lei per le proprie creazioni, anche lo stile deve aver avuto un certo peso.
Photo: Ivan Dmitri
Inaugurerà nella tarda primavera al Victoria & Albert Museum di Londra la mostra Frida Kahlo: Making Her Self Up, prima grande retrospettiva dedicata alla moda della pittrice messicana. A svelarsi al pubblico saranno il suo guardaroba e una serie di suoi oggetti personali. In tutto più di duecento tra abiti, lettere, gioielli e cosmetici provenienti dalle stanze di Casa Azul.
Tra collane precolombiane e gonne tipiche messicane, quello del V&A sarà un racconto intimo sulla vita dell’artista forse più famosa del XX secolo, con un focus su alcune particolarità che rendono la Kahlo ancora oggi “visivamente” così potente. Una su tutti: le inconfondibili sopracciglia nere, folte e unite al centro, che lei usava enfatizzare con la matita “Ebony”, esposta qui (addirittura) accanto alla sua confezione originale. Per conoscere finalmente il lato più intimo di Frida.
- Dove: Victoria and Albert Museum, Londra (sito)
- Quando: dal 16 giugno al 4 novembre 2018
Il couturier che amava le donne
Incomparabile maestro della couture, Azzedine Alaïa curava i suoi abiti come fossero figli da educare, crescere e veder sbocciare. Talvolta, incurante dei ritmi ansiosi e frenetici della moda contemporanea, impiegava anni prima di mostrare al pubblico una sua creazione. Perché l’haute couture non può sottostare ai calzanti calendari modaioli e l’abito va tagliato e drappeggiato con minuziosa meticolosità.
Photo: Peter Lindbergh
Grande estimatore delle donne, è un omaggio al maestro tunisino la mostra Azzedine Alaïa: The Couturier, in cartellone al Design Museum di Londra dal 10 maggio. Un’esibizione che, curata dallo stesso Alaïa prima della scomparsa a novembre, in tandem con Mark Wilson, esporrà un insieme di sessanta abiti frutto del talento sartoriale e creativo dello stilista.
Ci saranno i mitici zipped dress, bondage dress e perforated leather, giusto per citarne alcuni, in un’esibizione che non mancherà di approfondire tutta la carriera di Alaïa, dagli anni Ottanta fino al 2017. A completare la mostra, ci saranno poi una serie di fotografie e citazioni dello stesso couturier, a riprova delle sue ispirazioni personali tra moda, arte, fotografia e design.
Dove: Design Museum, Londra (sito)
Quando: dal 10 maggio al 7 ottobre 2018
Trent’anni di carriera dello stilista “senza volto”
In un’epoca in cui le cose non sono reali se non sono postate qua e là per la rete, il caso di Martin Margiela è più unico che raro. Non ha mai rilasciato interviste e, se la moda detta la tendenza del logo e dell’etichetta in bella vista, lui ne realizza invece di bianche e comuni.
Martin Margiela, Primavera Estate 1990 © Françoise Cochennec / Galliera / Roger-Viollet
È dedicata allo stilista belga che ha fatto dell’anonimato il suo punto di forza, la mostra Margiela/ Galliera, 1989-2009, allestita nelle sale del parigino Palais Galliera, fino al 15 luglio. Una celebrazione dei trent’anni di attività di un “ribelle della moda”, attuata attraverso l’allestimento di oltre centotrenta abiti in parallelo con video, pezzi d’archivio e speciali installazioni. Perché anticonformista, Martin Margiela, lo è davvero e quando, sul finire degli anni Ottanta, irrompe nel patinato fashion world, ne cambia totalmente le regole.
Tra decostruzione, parti non finite, imbastiture a vista e volumi over, il designer belga ha sfidato l’estetica del suo tempo, imponendosi tout court come avanguardista della moda. Un’esibizione da vedere per avere (finalmente) uno sguardo ravvicinato sul lavoro di un grande anticipatore di stile.
Dove: Palais Galliera, Musée de la Mode et de la ville de Paris, Parigi (sito)
Quando: dal 3 marzo al 15 luglio 2018
La moda maschile secondo Stefano Pilati
Evoluzione – Involuzione – Rivoluzione, questo il nome scelto per la mostra che, in apertura durante il prossimo Pitti Immagine Uomo, racconterà tre decadi di moda maschile sotto la supervisione di Stefano Pilati.
Ideatore e curatore del progetto, lo stilista italiano condurrà il pubblico alla scoperta dei cambiamenti avvenuti negli ultimi anni all’interno di un settore che di rado è stato oggetto di approfondimento. Con un approccio personale dunque, fatto di evocazioni e suggestioni, si osserveranno trasformazioni e cambiamenti della moda maschile, in rapporto a una società in continua evoluzione.
Dopo l’abbandono da Zegna, Pilati è tornato in pista con il nuovo progetto Random Identities, ma la mostra di Palazzo Pitti è sicuramente un buon modo per “riassaporare” il suo caratteristico approccio alla moda.
Dove: Palazzo Pitti, Firenze (sito)
Quando: dal 12 giungo al 21 ottobre 2018
Fotografia “da passerella”
Qualche anno fa c’era chi, complice l’avvento delle piattaforme di e-commerce, pronosticava la fine dei fashion shows così come li abbiamo sempre conosciuti. E, in effetti, qualcosa è cambiato, con la spettacolarizzazione che, in epoca social, ha raggiunto vette altissime. Trasformazioni o meno, è indubbio che le passerelle abbiano ancora il loro, ineguagliabile fascino.
Photo: Michel Arnaud
Capturing the catwalk, a Los Angeles fino al prossimo 7 luglio, esplora il mondo delle sfilate by Michel Arnaud. Fotografo per Harper’s Bazaar e British Vogue dagli anni Settanta ai Novanta, l’obiettivo di Arnaud ha immortalato le settimane della moda di Parigi, Londra, New York e Milano, fotografando le collezioni (di prêt-à-porter, come di haute couture) di designer quali Versace, Dior o Gaultier.
Grazie all’esibizione allestita al FIDM Museum, ci sarà modo per un’incursione nel dietro le quinte della moda, assaporando, attraverso la fotografia, l’atmosfera nervosa che si respira durante le fashion week, tra backstage, front row e after party.
Dove: Fashion Institute of Design and Merchandising, Los Angeles (sito)
Quando: dal 24 maggio al 7 luglio 2018