Doctor Who è la serie tv fantascientifica più longeva al mondo – e anche quella più riuscita, a voler essere pignoli. Ha segnato non una, non due, ma ben tre generazioni, dalla serie classica del 1963 a quella moderna del 2005.

Il protagonista è un Signore del Tempo, chiamato comunemente “Il Dottore”, un alieno che viaggia con la sua cabina telefonica blu, il TARDIS, attraverso il tempo, lo spazio e l’Universo. Il Dottore è quasi sempre accompagnato da dei compagni di viaggio terrestri, con i quali affronta nemici, salva intere civiltà e aiuta chiunque abbia bisogno d’aiuto.

Doctor Who, serie TV. Peter Capaldi e Mackie Bill. TARDIS

Nata come serie per bambini, Doctor Who è velocemente diventato un punto fermo per tutti gli appassionati del genere ed è entrato nel linguaggio comune (soprattutto in Inghilterra, dov’è un’istituzione) di tutti i giorni, riuscendo a creare attorno a sé un vero e proprio universo.

Nel corso degli anni, Doctor Who non ha perso il suo carattere didascalico. Ogni puntata cerca di insegnare qualcosa allo spettatore, anche se questo significa lasciarlo in una valle di lacrime. Ho deciso di mettere nero su bianco le dieci cose più importanti che questa serie TV mi ha insegnato – e che ha insegnato a tutti gli whovian che la seguono da anni.

10. Fa attenzione alle statue con sembianze angeliche!

Per tutti coloro che non hanno mai visto un’intera puntata di Doctor Who, sappiate che gli Angeli Piangenti hanno segnato momenti di puro terrore nella storia di questa serie TV. Sono alieni con sembianze di statue angeliche, che aggrediscono il malcapitato di turno appena la vittima sbatte le palpebre. Quando osservati, invece, gli Angeli si bloccano in un’unica posizione nello spazio e nel tempo – lo stesso Dottore li definisce come “le creature più spaventose create dall’evoluzione”. Se non volete essere spediti in un altro tempo, state molto attenti a tutte le statue in pietra che trovate sul vostro cammino!

Doctor Who, serie TV. Weeping Angels, Angeli Piangenti

9. Non rimanete mai da soli

Il Dottore ha sempre dei compagni, durante le sue avventure. C’è chi è rimasto con lui per anni, chi per una sola giornata, una cosa è certa: restare da soli, allontanarsi da tutti, può solo portare sofferenza. Per ben due volte ci viene ricordato nella serie moderna e da due voci diverse.

Nell’episodio Angels take Manhattan, Amy Pond (la compagna storica del Dottore dalla quinta alla settima stagione) gli scrive una lettera in cui lo esorta a non restare solo. Si parla di uno degli episodi più commoventi ed emotivamente coinvolgenti del telefilm moderno – preparate tonnellate di fazzolettini.

Più recentemente, nell’episodio The Impossible Girl, Clara Oswald ricorda al dottore che la solitudine non fa decisamente per lui e che non deve permetterle di cambiarlo.

8. La paura è tua amica

Avrai sempre paura, anche se imparerai a nasconderlo. La paura è come una compagna, una compagna costante ed è sempre lì. Ma va bene, perché la paura può unirci. La paura può riportarti a casa.

L’episodio Listen è un piccolo capolavoro della serie TV moderna. Non sarò io a svelarvi la trama, sappiate che persino il Dottore ha paura, ma ci insegna che la paura è buona e non è affatto una nostra nemica.

Doctor Who, serie TV. Karen Gillan nei panni di Amelia Pond e Arthur Darvill nei panni di Rory Williams. Foto: BBC

7. Il vero amore è paziente

Non so bene se esista il vero amore… quello che so è che, semmai esistesse, sarebbe la storia d’amore tra Amy Pond e Rory Williams. Nella serie TV moderna, sono i compagni più longevi del dottore finora e sono stati i protagonisti delle tre stagioni più fortunate e famose di Doctor Who.

Amy e Rory si sono sposati e hanno vissuto felicemente, ma non è stato facile. Rory ha aspettato la sua amata per duemila anni, l’ha protetta e l’ha riportata in vita. Se non è amore, questo!

6. Seguite l’istinto, vi porterà dove volete

La nostra storia sarebbe cominciata se Rose Tyler non avesse deciso di mollare tutto e seguire il Dottore? E cosa ne sarebbe stato di Donna, se avesse sposato il suo ex? E perché il Dottore ha deciso di prendere quella strada invece dell’altra?

Quello che è sicuro è che Doctor Who è pieno di un gran numero di decisioni insensate, prese dai personaggi principali… e menomale!

Doctor Who, serie TV. Interno TARDIS. Foto: BBC

5. In ognuno di noi c’è luce e buio

Doctor Who è pieno di personaggi discutibili. Che tu sia buono o cattivo, non si può mai dire cosa l’Universo metterà sulla tua strada. Fra tutti, ricordiamo River Song che da archeologa si trasforma in ladra, assassina e poi compagna devota; il Maestro/Missy, grande nemesi del Dottore, con quello spiraglio di luce che fa la fortuna di questo tipo di personaggi tormentati… Lo stesso Dottore commette azioni riprovevoli, dirà cose di cui si pentirà, arriverà a chiedersi se davvero è “un uomo buono”. L’importante è non cedere mai alla parte oscura, ma accettarla così com’è. E magari prenderne atto, senza nasconderla.

4. Rispetta sempre le culture diverse dalla tua

Il TARDIS non si limita a viaggiare nel tempo, ma anche nello spazio. Nel corso delle stagioni, il Dottore ha incontrato decine e decine di alieni. Nemmeno una volta ha ceduto al pregiudizio, nemmeno quando si trattava dei peggiori nemici della sua specie. In questa serie TV si fa spesso riferimento all’importanza della diversità e delle proprie radici.

3. Ogni guerra ha le sue vittime

Purtroppo, aggiungerei. La morte dei personaggi in Doctor Who è sempre particolarmente dolorosa, frustrante, molto spesso ingiusta e non si supera immediatamente nella storyline: il Dottore ricorda sempre chi ha perso, anche a distanza di secoli. C’è da dire che, però, nessuna morte (metaforica e non) è mai inutile, ma sempre circoscritta ad un evento irreversibile da cui il Dottore trarrà poi un personale insegnamento.

Doctor Who, serie TV. Puntata The Rings of Akhaten

2. Non lasciare che il dolore limiti la tua vita

Il Dottore è un alieno con più di duemila anni. Come ci ricorda nella puntata The Rings of Akhaten, ha perso tanto, troppo, e preferirebbe lasciare andare via tutto il dolore piuttosto che conviverci. Ma non può. È ciò che rende grande questo personaggio, la capacità di andare avanti nonostante tutto.

1. L’umanità è un superpotere

Mi sono chiesta spesso perché il Dottore sembri così affezionato alla specie umana, nonostante sia in grado di andare in giro per l’intero universo. La risposta è intrinseca alla nostra specie: l’umanità. Abbiamo una sola vita e molto spesso la usiamo male, siamo istintivi e stupidi, ma molto spesso grandiosi. I più grandi e commoventi personaggi di Doctor Who sono umani semplici, senza particolari talenti, che riescono a salvare l’intero universo solo essendo umani. A me, questo, sembra un superpotere!